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Maria, Charlotte Kerer

Di coni d’abete ed altri giocattoli
durata video:
01:34
intervistatore:
Ruth Deutschmann
fotografia:
Benjamin Epp
copyright location:
Lienz
data della ripresa:
Lienz
traduzione inglese di:
Sylvia Manning ? Baumgartner
traduzione italiana di:
Nicole D´Incecco
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1935
trascrizione:
Non avevamo niente per giocare. Avevamo solo i "Tschurtschen", come si dice, come si dice - - "Tschurtschen", sì, i coni d'abete ... e dei cubetti di legno - le bambole non le conoscevi, non se ne avevano, non si aveva né un pallone né nient’altro. Giocavi sempre con dei bastoni o con - sì, con dei coni d’abete, con dei coni d’abete screpolati, li prendevi come bambini o mucche - così si giocava. Non c’era altro. Un’altra volta un vecchio - panno, della madre, che diceva: "Lo potete mettere sopra i bambini", e così si giocava. Non si aveva niente per giocare. Non c'era niente. Non si aveva niente, forse li si riusciva ad avere, ma non c’erano i soldi. Semplicemente non c'erano i soldi. Penso, d'estate andava ancora bene, potevate uscire tutti. Sì! - Ma com'era dall'autunno fino alla primavera - Oh, si stava seduti dentro - alcuni stavano seduti sulla panchina e alcuni sulla sedia - e - non eravamo mai tutti a casa, ... io non ero quasi mai a casa, ero quasi sempre via. - è passato tutto. È passato tutto. Sì.